L’azienda di Dominic e Leila si trova a Cermes, non lontano da Merano in Trentino Alto Adige.
Dall’amore reciproco e una forte passione per la viticoltura nasce il desiderio di creare vini indimenticabili con un obiettivo ben chiaro: produrre pochissime bottiglie in maniera artigianale vinificando in assenza di passaggi meccanici ed ossidazioni. Si dà la preferenza alla pigiatura dell’uva e delle vinacce con mani e piedi; il risultato è un’elegante spremuta di uva direttamente nel calice.
La scelta di Dominic e Leila è quella di selezionare conferitori/produttori di uva biologica tra Trentino e Alto Adige valorizzando i diversi terroir. Le uve utilizzate per Grawü sono Sauvignon, Pinot grigio, Gewurztraminer e Riesling: tutte varietà ampiamente straziate da talune produzioni massive omologanti con risultati di vini sempre più simili a prodotti di profumeria piatti e privi di personalità.
La fermentazione si svolge, senza aiuti enologici, a contatto con le bucce per 3 settimane.
L’affinamento avviene in botte grande per 18 mesi, periodo in cui il vino si ingentilisce e si arrotonda.
Successivamente verrà messo in bottiglia senza filtrazioni o stabilizzazioni; il risultato è un vino con dei sedimenti.
Degustazione Grawü 2013:
Il campione si presenta di colore giallo paglierino intenso e torbido grazie a delle riconoscibili particelle in sospensione. Al naso si percepisce dapprima un chiaro bouquet di erbe alpine come pino mugo, calendula e fieno. Poco dopo il profumo diventa dolce ed arrivano in sequenza ananas disidratato e la papaya. Lo assaggio, il sorso è elegante e caldo , dapprima ritornano le erbe alpine che danno una corrispondenza con l’esame olfattivo per poi lasciare il passo a di sentori di cedro candito e fieno, una buona spalla acida rende la bevuta estremamente dinamica e mai banale. L’unico rimpianto che ho è di averlo aperto troppo presto: Grawü 2013 è ancora in un momento di ascesa qualitativa e sono sicuro che esprimerà l’eccellenza assoluta con qualche anno di bottiglia in più. Un assaggio che riunisce l’amore di chi lo produce, un metodo di vinificazione che rispetta l’uva, il territorio ed il consumatore (a cui scalda il cuore).
Tante sono le emozioni che mi lascia questo vino: schiettezza, sincerità ed il rimpianto di averne avuto una sola bottiglia. Si tratta di un’ ‘Electric feel’.
Grawü 2013 va degustato in un calice da vino rosso ad una temperatura di 14/15° C.
L’abbinamento cibo/vino che mi ha dato un notevole soddisfazione è con degli arrosticini di agnello cotti alla griglia e patate al forno.
L’ascolto consigliato è ‘Electric Feel’ degli MGMT, una canzone in cui ritrovo delle sensazioni simili a quelle che ho provato bevendo Grawü 2013.