Ba&Ba – Barolo e Barbaresco, le nuove annate dei due prestigiosi vini piemontesi

Ba&Ba – Barolo e Barbaresco è tornato ieri a Torino nella magnifica sede di Palazzo Carignano.

I sommelier piemontesi dell’AIS hanno organizzato nella splendida cornice di Palazzo Carignano Ba&Ba 2019, presentazione delle più recenti annate di Barolo e di Barbaresco.

L’edizione di quest’anno, oltre a confermarsi la più importante anteprima dell’eccellenza del panorama enologico piemontese, era attesa per la verifica delle potenzialità degli ultimi ingressi sul mercato del re dei vini, il Barolo 2015, e del suo più illustre cugino, il Barbaresco 2016.

Inoltre, per gli appassionati, AIS Piemonte anche quest’anno ha inserito nel programma due importanti momenti di approfondimento, gli atelier denominati “I Momenti di Ba&Ba”, dedicati all’annata 2009, tra le migliori degli ultimi anni dei due vini e ad un “amarcord” focalizzato sui cru, annate e produttori di culto del Barolo e del Barbaresco.

Il 2015 risultò ottimale per la vendemmia del nebbiolo. Bella annata, con piogge cadute al momento giusto, l’arrivo del caldo nel periodo migliore, luglio e agosto.

Se la vite vive di sole, luce – il 2015 ne fornì in abbondanza – e potassio, che i terreni langaroli hanno in dotazione, le belle e calde giornate aiutarono i nebbioli a diventare ottimi. Inoltre il 2015 fu baciato dalla fortuna di avere la perturbazione dei primi di ottobre che sovente dà il la alla maturazione dei tannini. Come ho raccolto da Franco Martinetti, importante produttore, e da Fabio Gallo, Presidente AIS Piemonte, il Barolo 2015 potrebbe essere tra quelli da ricordare come “gli eccellenti”; in ogni caso assicurerà grandi soddisfazioni.

La vendemmia 2016 del Nebbiolo ha seguito l’ordine classico: prima Barbaresco e Nebbiolo d’Alba, poi il Barolo. In tutti i casi si è arrivati senza problemi ad una maturazione completa sia dal punto di vista tecnologico che fenologico. Le ottimali condizioni della seconda parte del mese di settembre sono state determinanti per le componenti che determinano la struttura dei vini, in particolare l’accumulo delle sostanze fenoliche. IN conseguenza, i Barbaresco del 2016 sono caratterizzati da un ottimo equilibrio, da aromi importanti e un’eccellente struttura: lecito attendersi un’annata dalle caratteristiche significative della quale si parlerà a lungo.

L’edizione 2019 di Ba&Ba è stata anche occasione di sondaggio degli umori dei produttori langaroli e roerini sulla sostenibilità delle fortune economiche che il territorio sta attraversando.

Non abbiamo raccolto preoccupazioni, sull’onda del successo delle manifestazioni enologiche che quasi ogni giorno sono presenti e grazie al ruolo svolto dai Consorzi di tutela, talvolta esposti a critiche dure e al substrato culturale e tecnologico fornito dalla Scuola Enologica di Alba.

Alla domanda “quale merito ha avuto il Consorzio”, la risposta più citata dai produttori parla della capacità di far percorrere al territorio e ai produttori un cammino unitario, coeso: la convenienza e la necessità di affrontare insieme i momenti di espansione, che faranno crescere tutti, come quelli di difficoltà, per smussarli e attutirne gli effetti.

Molto interessante l’analisi svolta da alcuni produttori circa i meriti della Scuola Enologica di Alba. Senza ombra di dubbio il fattore meno esplorato del successo dei vini di Langa.

Ci sono passati, o ci hanno avuto a che fare, più o meno tutti. In definitiva, due delle denominazioni più rinomate d’Italia sono prodotte e monitorate per il futuro più o meno prossimo, da persone che fanno riferimento alla medesima scuola e hanno sperimentato insieme, creando un collante di autocoscienza produttiva che li agevola anche nelle differenze.

Non a caso i vini di Langa costituiscono un “distretto produttivo” studiato e monitorato.

In conclusione, il mio consiglio personale ai recenti appassionati, spesso focalizzati nelle loro preferenze sui Barolo provenienti dalle denominazioni maggiori del comprensorio: non sottovalutate i vigneti situati nei comuni a torto identificati come minori, perché riservano sorprese.

(Già pubblicato su Langhe Roero Monferrato)

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