La bella stagione invita al viaggio e se dentro di te brucia la passione per il Syrah… sarà normale ritrovarsi sull’autostrada francese A7 in direzione Tain – l’Hermitage con tre amici per visitare la maison Chapoutier. Appena entri ti chiedono il nome della prenotazione e ti portano nel vigneto; per scoprire questa vite “solitaria”. Ogni piede di vigna è affiancata da un bastone, ma tra di loro non c’è nessun cavo. La temperatura è torrida, siamo a fine giugno e si ritorna in sede.
Qui inizia la degustazione con 4 vini bianchi, mi servono un Saint-Joseph Blanc “les Granilites” 2015, poi il responsabile posa la bottiglia davanti a me, la prendo in mano e sento la rugosità dell’etichetta… è la scrittura Braille! In quel momento è riaffiorato un ricordo dimenticato, una lattina di birra giapponese che avevo bevuto anni prima , vicino alla linguetta dell’apertura aveva una ventina di “pallini” per informare i non vedenti del suo contenuto…
Piccoli dettagli che vanno oltre l’aspetto enologico di una Regione, perché uniscono Oriente ed Occidente. Speriamo che il Legislatore se ne occupi, prendendo spunto dal Piccolo Principe “L’essenziale è invisibile agli occhi”.