La storia che voglio raccontarvi oggi parla di Giovanni Ascione già ‘Nanni Copè‘ , prima di tutto un grande appassionato di vino sin dalla verde età dei 20 anni, frequenta i corsi AIS per poi avere una serie di esperienze a più livelli: tra ristorazione, consulenze per aziende vinicole ed ultima ma non per importanza, collabora lungamente con la guida Bibenda.
L’esperienza nel settore si consolida grazie ai numerosi viaggi nelle aree vitivinicole più interessanti del mondo da cui torna con spunti ed esperienze nuove. E’ solo il preambolo ad un nuovo e stimolante capitolo nella vita del protagonista.
Pare che ci sia un imprecisato momento nella vita in cui decidiamo di dare seguito ai nostri sogni e quale miglior modo per Nanni Copè se non quello di diventare vigneron nella zona dell’alto casertano? Una bella sfida. Lui sì che per esperienze pregresse può far collimare, adesso in prima persona, il carattere del produttore e le esigenze gustative del consumatore.
La metafora della vita di Nanni è riassunta perfettamente nella mission aziendale : ‘Una vita, tante vite’. Dal 2007 Nanni Copè si concentra sulla valorizzazione di 3 vitigni rossi autoctoni: l’Aglianico, il Pallagrello nero e il Casavecchia con cui va a produrre ‘Sabbie di sopra al bosco’, un rosso potente e sincero che in pochi anni è diventato un’ indubbia eccellenza nel panorama enoico campano.
Dal 2015 la decisione di produrre un secondo vino, questa volta bianco: ‘Polveri della Scarrupata’ da vitigni autoctoni campani 85% Fiano, 12% Asprinio e 3% Pallagrello bianco. Una produzione limitatissima a 2500 bottiglie.
Degustazione:
Verso ‘Polveri della Scarrupata 2016’ in un calice Bordeaux, il colore è giallo dorato molto luminoso, il naso è intenso e complesso con note agrumate di pompelmo giallo, erbacee di camomilla ed una sensazione fumè lontana.
L’ingresso in bocca è caldo e vivace, un vino di bella struttura e potente in cui la sapidità si accompagna con una notevole freschezza citrina. La spalla acida si estende in ampiezza e allunga la piacevolezza e la persistenza del sorso.
Mi ha dimostrato di essere un vino di grande personalità. Nonostante l’eccellente bevuta un po’ mi pento di non aver aperto questa bottiglia tra un po’ di anni. Ne dovrò comprare un’altra per sopperire al problema.
‘Polveri della Scarrupata 2016’ è il vino che aprirei una Domenica di primavera tra le colline toscane, per conquistare una donna di carattere.
Nel caso, l’ascolto consigliato è un pezzo funk-rock ovvero ‘Hump de Bump’ dei Red Hot Chili Peppers.