Partendo da Udine e procedendo a Sud verso il mare Adriatico, appena fuori dalle mura di Palmanova cittadina patrimonio dell’Unesco, ci si imbatte nell’Azienda Agricola Valter Scarbolo.
Ci troviamo nella Zona DOC Friuli-Grave dove Valter Scarbolo, sulla riva destra del fiume Torre coltiva 25 ettari di vigneti allevati a Guyot.
In prossimità della cantina, crescono vitigni nativi come il Friulano, il Refosco, la Ribolla Gialla e internazionali come il Pinot Grigio, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Merlot e il Cabernet Sauvignon. L’intera pianura è formata da suoli di origine alluvionale, grossolani nella parte settentrionale della DOC, più minuti man mano che i fiumi proseguono il loro corso. Le montagne, oltre ad aver dato origine al terreno della “Grave”, riparano dai venti freddi provenienti da nord.
Il terroir e l’effetto benefico del mare Adriatico concorrono alla formazione di un clima che nutre uve dotate con spiccati aromi freschi, fruttati ed eleganti ma anche corposi e strutturati se lasciati maturare.
La tradizione enologica della famiglia Scarbolo si tramanda da generazioni, il padre di Valter prima, il figlio Matteo e la figlia Lara oggi, giovane e brillante Enologo. Valter è un uomo acuto, dotato di una saggezza maturata attraverso l’esperienza e la riflessione. I suoi occhi azzurri brillanti, paiono vivi di un moto perpetuo come il mare che si intravede in essi, ed è con questa luce che inizia il nostro viaggio enologico.
Valter promuove una viticoltura sostenibile che ama definire “logica”, in relazione alla consapevolezza conservativa che ognuno deve avere nei confronti dell’ambiente. Racconta di vino definendolo una propaggine del viticoltore, dotato di una particolare attitudine nell’esprimere il concetto d’identità familiare, rappresentazione tangibile di chi ha messo le mani nella vigna e in cantina. Il vino come prodotto primario in movimento, capace di evolversi attraverso tempi e stili, un veicolo di comunicazione, un messaggero in grado di essere presente, non solo sulle nostre tavole ma nelle nostre stesse vite.
Ed è con passione trascinatrice che Valter pone l’accenno sulla straordinaria espressione del Pinot Grigio che lui stesso ama definire l’Ambasciatore dei vini bianchi nel mondo. Impetuoso e con ritmo incalzante, Valter distingue tra vinificazione in bianco e in ramato, certo di poter ottenere vini fini, eleganti e fruttati in giovinezza, capaci di evolvere in sentori di mandorle tostate, mallo di noce con un pungente bouquet di fieno secco.
Iniziamo la degustazione con un calice di “Mattia” {Beyond Pinot} 2015 Pinot Grigio, proveniente dai vigneti più antichi della tenuta. Appare alla vista di un intenso giallo dorato. Al naso sprigiona un ricco bouquet floreale, miele, mandarino, accenni di pietra focaia. Il palato è intenso e persistente con una delicata acidità e sapidità arrotondata da gentili note vanigliate.
Proseguiamo degustando “ILRamato” 2017 Pinot Grigio, un rosè profumato di fragoline di bosco che nasce grazie alla permanenza di ventiquattro ore sulle bucce.
Al naso diffonde aromi di mela con sentori agrumati, diventando in seguito persistente al palato e delicatamente sapido.
Valter prosegue la degustazione in un crescendo di emozioni, chiudo gli occhi ed immagino un tramonto che incendia il cielo dipingendolo di rosso fuoco. Intravedo un sole capace di emanare ancora luminosità dopo aver rigonfiato gli acini di luce e calore, è la fine di un giorno, è il momento in cui si sospira per la giornata trascorsa, presagio di un nuovo inizio.
È il momento di degustare la varietà Chardonnay, splendida interpretazione della figlia Lara. “Lara” [Sunset Scent] 2015 ne porta non solo il nome ma anche il suo personale sguardo alla vita.
Il colore è caldo giallo intenso brillante. Note di banana e ananas maturi accompagnati da crosta di pane, fioritura di pino mugo e mandorla dolce. Palato sapido e persistente con elegante acidità, leggero tannino, caratterizzato da note di crema, balsamico, e noce fresca.
Il nostro viaggio fertile di emozioni, non soltanto organolettiche, sta per terminare, osservo le etichette il cui logo è stato creato dallo stesso Valter, accarezzo le ruote stampate in rilievo e ripenso alla filosofia del saper vivere al passo del tempo senza esserne stravolti.
Valter mi saluta stappando “My time” 2012, blend di personalità e spessore da uve chardonnay, sauvignon e friulano. Con voce pacata e ferma, spiega che la natura non conosce frenesie e seppur con lentezza, produce e dona. Racconta del suo desiderio di voler racchiudere in quella bottiglia, il concetto dello scorrere inesorabile del tempo e rimarcare il fondamento della vita, bene disponibile e prezioso che tuttavia possediamo gratuitamente. Un monito a vivere con la consapevolezza che nella capacità di attendere, risiederà la forza del nostro tempo.