21 Ottobre 2017, una data che per l’Associazione Italiana Sommeiller ha un significato importante: la presentazione a Milano della guida Vitae 2018 e di tutti i vini italiani che, nelle prove di degustazione, hanno preso almeno 91 punti. Ho avuto la fortuna quest’anno, seppure per passione sia un Sommeiller, di partecipare per conto di un produttore – sarebbe un grosso conflitto di interessi, se non fosse che ero solo l’accompagnatore del delegato al ritiro del premio…
Arriviamo intorno alle 14 all’ingresso del palazzo ‘The Mall’, un bellissimo centro congressi dove il salone per le degustazioni ha tutta la parte superiore del lato lungo a vetrata. Coda interminabile… bene, penso: vuol dire che il ‘bere bene’ in Italia si sta affermando. Ma noi siamo ‘produttori’, e quindi entriamo subito. Rapido check-in e via, dentro la sala.
La mia prima impressione, essendo un frequentatore di fiere ed eventi legati al vino, è stata di entrare nella più grande fiera dell’eccellenza vinicola italiana. E dico fiera nel senso positivo del termine: tante persone che si confrontano, assaggiano, scambiano opinioni anche con i sommeiller che al tavolo servono i vini. E poi si può parlare con i vari produttori, riconoscibili (non benissimo, devo dire) attraverso il braccialetto giallo che ci è stato messo al polso all’ingresso.
Ho salutato e mi sono complimentato con il produttore dell’azienda ‘Comm. GB Burlotto’, che quest’anno ha preso due premi per due dei suoi cru di Barolo: l’oramai consolidato Monvigliero 2013 (vino giovane ma già molto intenso e complesso, con profumi di fiori rossi freschi, rosa appassita, leggeri sentori di vaniglia e tabacco dolce, un po’ di cuoio) e l’ottimo Acclivi 2013 (frutta rossa, ciliegia, viola, sentori erbacei e una punta di liquirizia). Ed essendo io amante del Barolo Monvigliero, con piacere ho assaggiato anche il Barolo Monvigliero 2013 dei Fratelli Alessandria, altro vino che offre al primo impatto olfattivo – peculiarità di questo cru – una esplosione di profumi, che vanno dalla ciliegia al sottobosco a note floreali che si sovrappongono a sentori di cioccolato e pepe.
Per il Piemonte ho apprezzato molto il Dolcetto di Dogliani Maioli 2015 di Anna Maria Abbona, una signora molto gentile di cui vi scriverò in altro articolo, e il grandissimo Moscato D’Autunno di Saracco, un vino dolce con profumi intensi di pesca, lichi, fiori freschi con un’ottima acidità, equilibratissimo, che al termine dell’assaggio ti lascia la bocca fresca e pulita.
La carrellata delle eccellenze italiane, di cui citerò solo alcuni non per cattiveria ma per non rendere questo articolo una sequenza di nomi (i premiati di vitae 2018 li trovate sul web) , mi ha fatto assaggiare il metodo classico trento doc di Francesco Moser ‘51.151’ (record dell’ora di velocità… ma il suo vino è lungo in bocca, dopo aver offerto al naso sentori di crosta di pane, vaniglia, fiori bianchi e nota erbacea); e, facendo un ultimo salto nel sud, il Greco di Bianco 2013 di Lucà, vino calabrese di nicchia, messo in una bottiglia che già vuol segnalarne la particolarità, è un bianco passito che offre profumi intensi di fichi secchi e frutta disidradata, noci, zafferano, camomilla… abbinatelo con un gran blu (esempio un castelmagno di montagna stagionato) e avrete ottenuto l’apoteosi dell’unità d’Italia!
Mentre ci avviamo a ritirare il premio (siamo qui come produttori, ce lo dobbiamo ricordare), non possiamo perdere un assaggio di Bukkuram 2012 di De Bartoli, altro personaggio brillante che produce anche dell’ottimo marsala.
Ore 18, è il momento topico: ritiro il premio dalle mani del mio Presidente Regionale AIS Piemonte, Fabio Gallo, un paio di foto per immortalare l’evento e via, è ora di riprendere il treno e tornare a casa.
Un pomeriggio intenso e molto piacevole, da tenere distinto e non confrontare con alcun altro evento sul vino, perché… in quale altro posto mi capiterà di bere sempre, senza eccezioni, ottimi vini? Certo, se ragiono sul gusto personale, ho assaggiato vini buoni che però io non comprerei, ma i giudizi qualitativi non devono essere influenzati dal gusto personale, per cui.. grazie AIS per aver organizzato questo evento di eccellenza.