Nei giorni 25 e 26 novembre, presso il Forte di Bard (AO), si è svolta Vins Extrêmes, la premiazione dei vini eroici, quelli allevati nei terreni “impossibili”, dove le macchine non possono arrivare e solo l’uomo ha l’ardire di raggiungere.
Abito a meno di 3 Km, ad Arnad, patria del Lard D’Arnad DOP, quindi non posso mancare! Due giorni di degustazioni, il primo per scoprire le chicche sconosciute ai più, il secondo per concentrarmi sui vini premiati.
La manifestazione Vins Extrêmes è divisa in due sezioni: dentro una struttura trasparente circa 50 produttori da mezzo Mondo presentano i loro prodotti. Molti dei quali, ovviamente, valdostani, poi alcuni altoatesini, qualche piemontese, un ligure, un siciliano (di Lipari) e un palestinese. All’interno del Forte, invece, due banchi di assaggio, con 120 vini in degustazione, 12 nazioni rappresentate, divisi in 9 categorie.
Nella struttura esterna fa troppo freddo, decido di stare al banco di assaggio interno e mi dedico ai vini premiati, selezionandone alcuni per nazione…. Iniziamo il viaggio!
Per la Francia scelgo AOC Collioure “Terres Des OMS” vin biologique 2015 di Terres del Templiers (Banyuls sur mer). Il vino è un blend tra grenache, mourvèdre e carignan, di color rosso porpora molto fitto e molto vivace. Il naso è intenso, pieno, elegante, sprigiona sentori di fragola, ciliegia, lampone che vanno a miscelarsi con le spezie, su tutte il pepe nero, per lasciarsi una nota di vaniglia. In bocca è morbido, il tannino è poco percettibile e setoso, il suo equilibrio è ottimo. Rimane a lungo dopo deglutizione, lasciando il palato pulito con una bella sensazione di rotondità.
Mi sono poi spostato (solo col bicchiere!) in Germania, per degustare un Syrah in purezza: il Fellbacher Lämmler Syrah >P< Barrique Trocken 2015 di Fellbacher Weingärtner EG – Fellbach (Baden Wurttenberg). 18 mesi di barrique, color rosso rubino scuro, intenso. Al naso ottima complessità e qualità, con sentori tipici dello Syrah: le spezie! Il pepe punge subito il naso, ma lascia subito spazio ai frutti di bosco, ai ribes rossi per poi passare a sentori più evoluti, quali il cuoio, il cioccolato, il caffè…. In bocca è robusto, alcool ben integrato e una morbidezza unica. Tannini ben presenti, fini e con grande potenzialità di affinamento. Intensità e persistenza senza eguali, dopo deglutizione, parlo col il Sommelier di servizio e ancora sento questo grande vino al palato.
Scopro poi che, tra i vini premiati, c’è un passito italiano da uve ansonica. Sono curioso, lo provo! Si chiama Costa Toscana IGT “Nantropo” – 2016 dell’Azienda Agricola Fontanuccia – Isola del Giglio (Toscana). Al bicchiere si presenta giallo ambrato brillante di ottima vivacità, bel presupposto per un gran bel vino. Al naso è più che intenso e anche la complessità è notevole, un vino di notevole finezza. Sono subito avvolto da una nota eterea, di ceralacca, sovrastata dall’albicocca essiccata, frutta secca, poi note burrose, dolci come lo zafferano per chiudersi su sentori balsamici e vanigliati. Al palato la dolcezza pervade ma è ben supportata da una bella freschezza, dando un ottimo equilibrio a questo vino. Intensità e persistenza da grande vino, dopo deglutizione restano ben presenti le note fruttate, assai piacevoli.
Prima della meritata pausa, provo un ultimo rosso, un vino georgiano da un vitigno a me sconosciuto: il saperavi. Il vino è Georgian regional wine saperavi reserve – 2010 di Badagoni LLC (Tbilisi). La Georgia ha una storia millenaria nella produzione del vino e grande tradizione di affinamenti in anfora. Questo vino è affinato in botti di rovere per 3 anni, ahimè. Sarà per la prossima! Di colore granato intenso, nel bicchiere ruota quasi con difficoltà, sinonimo di grande consistenza. Al naso grande impatto di profumi terziari, quali le spezie dolci come la cannella e il sandalo, poi la parte animale, di cuoio e pelle, per passare a sentori tostati di caffè e cioccolato fondente. In bocca la parte alcolica è ben percettibile, tannino leggermente ruvido, da lasciare levigare un po’. Buona intensità e persistenza, nonostante i 7 anni di età, da lasciare ancora qualche anno in cantina prima di goderne appieno.
A questo punto merito una pausa e mi concedo un pasto.
Riprendo con il mio excursus vitivinicolo, passando in Slovenia, dove producono il Goriska brda DOC Bagueri 2010 di Vinska Klet BRDA (Dobrovo). Vinificazione in spumante metodo classico della ribolla gialla. Nel bicchiere si presenta giallo paglierino con numerose bollicine, di media dimensione. Al naso, la tipica fragranza del metodo classico pervade le mucose olfattive. La crosta di pane, il burro, il pan brioche vanno a comporre il variegato bouquet di questo vino. Note fruttate fresche di mela, pesca bianca, ananas poi sentori floreali di biancospino e giglio chiudendo con aromi vanigliati. In bocca la spuma è ben avvolgente, grande freschezza e discreta sapidità. Persistenza e intensità molto percettibili, lascia la bocca fresca e pulita.
Noto poi con interesse che, nella zona lussemburghese della Mosella, un produttore ha portato un pinot gris. Ne chiedo un bicchiere in assaggio. Il vino è AOP Moselle Luxembourgeoise pinot gris – 2016 di Domaine viticole Schumacher – Knepper (Wintrange). Nel bicchiere si presenta in una veste gialla paglierina molto vivace, chiama l’assaggio! Al naso è intenso, non di grande complessità ma di grande eleganza. Bella nota floreale, il sambuco, la margherita, il bucaneve, per poi lasciare grande spazio ai sentori minerali. La grafite su tutto, poi la mica, quasi l’idrocarburo…. In bocca la parte sapida pervade il cavo orale. Ottima freschezza comunque supportata da una buona morbidezza. Non molto persistente, ma di buona intensità, lascia al palato una gradevole scia minerale.
Benissimo, sono quasi giunto a conclusione di questo mio viaggio…. Lascio, ovviamente, per ultima una chicca: il Madeira Wine do Malvasia H&H 15 Years old di Henriques & Henriques – vinhos, S.A. (Camara de Lobos). Di color giallo ambra scuro, nonostante gli anni, è ancora bello vivace. L’impatto con le papille olfattive, ormai un po’ stanche, è impressionante. Grande complessità e qualità, si sentono subito le note eteree, la ceralacca e le vernici la fanno da padrone, poi la parte evoluta di pelle, cuoio, cacao, tostatura, per sfumare su aromi di frutta sotto spirito. In bocca la parte zuccherina è ben evidente e l’alcool scalda subito il cavo orale. La grande morbidezza però è ottimamente sorretta da una bella freschezza e grande sapidità, vino molto piacevole! Persistenza in bocca lunga, quasi eterna, e intensità gusto-olfattiva notevole. Ottimo finale di giornata!
Ci sarebbero ancora molte e molte chicche da degustare, ma il tempo è tiranno, e mi tocca abbandonare la manifestazione.